Silvia tenkte; ”hva skal jeg male?” Da husket hun det som en gang for henne var et paradis. Hennes fantastiske Amazonas regnskog, der tusenvis av mennesker ikke vet hva et bakeri er, de hadde jo et tre som het brødtre, fra det høstet de deilig frukt. Det vokste villdruer på et flott tre, og hun kan fortsatt huske smaken av dem. Det var deilig. Og det var kjempestore gamle trær som nesten rakk til himmelen. De var fantastiske. Og trær fulle av blå, røde og oransje blomster vokste der. Og så mange flokker av pappegøyer og andre fargerike fugler og sommerfugler fløy og sang. Nå har en del av dem forsvunnet. De eksisterer ikke mer. Hun tenkte også på hennes Andes fjell, hvor det er perfekt klima for orkideer.

Så bestemte hun seg for å forevige, på hennes måte, disse fantastiske små orkidéer fra Amazonas og Andes, som også er i ferd med å forsvinne. På denne måten prøver hun å skape oppmersomhet om hennes kjære "orkidéevenner" som nå dessverre er utrydningstruet. Ulovlig fjerning av dem foregår hele tiden. De er jo så små, så delikate og ubeskyttet. De krever neste ingenting. Faktisk kan man også finne noen av hennes orkideer blant annet på Capri i Italia.

Come Muse ispiratrici per le sue opere, Silvia ha voluto avere gli abitanti di ciò che per lei una volta era un paradiso; "La sua meravigliosa Foresta Amazzonica". Lì ci sono tanti esseri umani che non sanno che cosa è una panetteria, loro hanno un albero che si chiama; "l'albero del pane" e da questo albero raccolgono un frutto delizioso. E un altro albero che produceva l'uva selvatica, con dei grappoli enormi e i frutti che sapevano di nettare. E ancora c´erano alberi così grandi che quasi raggiungevano il cielo con le loro chiome. Erano meravigliosamente belli. E altri pieni di fiori blu, rossi, arancione, gialli, sembrava davvero un paradiso. E stormi di pappagalli, coccoriti e tanti altri uccelli coloratissimi che volavano felici nel cielo infinito. Per non parlare delle farfalle e degli insetti. Adesso tanti di loro non esistono più, sono scomparsi a causa della bramosia dell'uomo che pensa solo al proprio interesse e a consolidare il suo potere, credendosi, erroneamente, eterno. Senza accorgersi che il suo tempo è limitato e che anche per lui arriverà il momento di lasciare questo mondo e di ritornare alla terra da cui proviene. Desiderò avere come i suoi modelli anche certi esseri magici che popolano le montagne delle Ande, dove fra i 1,500 e i 3,500 metri sopra il livello del mare, c'è l'habitat perfetto per la crescita delle sue amate orquidee. 

Ricordando queste cose, Silvia decise di immortalare a modo suo, nei suoi quadri queste fantastiche minuscole orchidee della sua Foresta Amazzonica, e delle Ande, nel disperato tentativo di farle vivere per sempre, e non solo, ma anche di richiamare l'attenzione della gente su questo problema così delicato e grave. Perché queste orchidee sono in pericolo di estinzione, dovuto al traffico illegale, al disboscamento della foresta e al comportamento assurdo e ignobile dell'uomo. Alcune di queste bellissime orchidee si possono trovare in altri luoghi del mondo e anche in Italia.